lunedì 18 agosto 2014

PREMESSA

Ibis redibis non morieris in bello” è l'ambigua risposta della Sibilla Cumana ad un soldato in procinto di partire in guerra: è noto che tale risposta cambia completamente significato a seconda della posizione della virgola che se viene messa prima di "non" (ibis, redibis, non morieris in bello) significa "Andrai, ritornerai e non morirai in guerra" se, invece, la virgola viene spostata dopo la negazione (ibis, redibis non, morieris in bello), il senso risulta essere l'opposto "Andrai, non ritornerai e morirai in guerra". Ovviamente i responsi delle sibille erano solo orali lasciando quindi totale discrezione a seconda dei punti di vista.
Scrivo questo perchè l'importanza dei punti di vista risulta fondamentale nei Balcani in generale e nelle martoriate terre dell'ex Yugoslavia che ho attraversato nel mio viaggio estivo 2014. Il massacro di Srebrenica, e la Maratona internazionale Bihac-Srebrenica cui ho partecipato, era la motivazione principale della prima parte del mio viaggio mentre la Randonnèe Transdanubiana ungherese occuperà la seconda e più allegra parte di questo racconto.
Resta la tristezza per aver toccato con mano la violenza e la crudeltà che può ancora oggi far compiere atti tanto violenti contro persone che abitano paesi o anche case vicine alle nostre: proverò a raccontare la mia esperienza e le considerazioni cui sono giunto cercando di guardare sempre entrambe le facce della verità.
Aldilà di un'ardua divisione tra buoni e cattivi l'impressione che mi sento di sottoscrivere è che purtroppo il controllo sociale può oggi, forse ancora più di ieri, trasformare in pochi mesi ognuno di noi in un potenziale criminale e questo dopo i macelli del 20° secolo mi sembra assolutamente inconcepibile.
Mi auguro che il mio racconto possa aiutare qualcuno a considerare come il dividersi in fazioni spesso non sia che una losca operazione per garantirsi, per restare nelle citazioni latine, il “Divide et impera” a spese dei popoli e che solamente espandendo la propria consapevolezza fino ad abbracciare la visione degli “altri” si possa arrivare alla verità ed alla pace.
In fin dei conti solo considerando vere entrambe le risposte della Sibilla siamo sicuri aver “trovato” la verità...
Sibilla Cumana, Jan Van Eyck, Gand,  

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